Mohsen Baghernejad | (IN)
Dal 02/11/2019 Al 28/12/2019“L’anima del luogo deve essere scoperta allo stesso modo dell’anima di una persona.
È possibile che non venga rivelata subito. La scoperta dell’anima, ed il suo diventare familiare,
richiedono molto tempo e ripetuti incontri”.
James Hillman
Sabato 2 novembre, in occasione della Notte delle Arti Contemporanee, in entrambi gli spazi della galleria verrà inaugurata la mostra (IN) dell'artista Iraniano Mohsen Baghernejad (Teheran, 1988).
Nella main gallery il progetto nasce dall'idea di utilizzare parzialmente lo stesso materiale dell'ambiente ospitante. Tre alberi sono stati realizzati usando anche l'intonaco dei muri della galleria; la parte di muro decurtata rimarrà visibile e non verrà ripristinata.
Per Baghernejad, in tal modo l'opera assume su di sé “l'anima” dell'habitat circostante. Citando nuovamente James Hillman, già illuminante incipit di questo scritto, i luoghi hanno un'anima: “Un tempo, nell’antichità, le potenze apparivano in luoghi specifici: sotto un albero, presso una sorgente, un pozzo, su una montagna, in un pianoro, all’ingresso della tana di un serpente. Gli uomini circondavano il luogo di pietre: per proteggere la sua interiorità”.
Sette lastre a muro incise con brevi frasi completano il percorso della mostra nel primo spazio; nell'epoca del digitale ed effimero, l'artista utilizza degli strumenti che ci aiutano a ricordare . Da sempre la scrittura si è fatta interprete e custode della memoria personale e universale.
Baghernejad ha scelto personalmente il titolo della sua mostra, (IN), dentro, interno, intimo. Il luogo può quindi trasformarsi in territorio della memoria, quando l'ambiente diventa specchio della propria storia autobiografica, in cui si inserisce il ricordo di sé ma soprattutto quello della relazione intrattenuta con il mondo circostante.
Concettualmente collegato all'esposizione della main gallery, ma sperimentando materiali differenti come la ceramica, nella project room Mohsen presenta ancora un ambiente abitativo all'interno del quale si situa il bordo di un tappeto. L’idea per l'esposizione arriva da una danza che è tradizione della parte turca nel nord dell'Iran, il ballo del tappeto, territorio di origine dell'artista. La scelta della porcellana per la realizzazione del bordo soddisfa la necessità di Baghernejad di utilizzare un materiale che sia delicato quanto può essere l'equilibrio di un ambiente familiare e, soprattutto, altrettanto ricco. Il lavoro in mostra è frutto di una residenza estiva della durata di due mesi a Mondovì al Museo della Ceramica.