MARIE CLAIRE | Andi Kacziba: una Penelope al contrario
09/03/2015Nel mese della festa della donna Torino celebra al femminile il mese di marzo con la mostra An art of one’s own di sole artiste presso la galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea.
Una rassegna che tra le tante riunisce anche le creazioni di Carol Rama, donna ribelle che ha da sempre privilegiato la condizione totalizzante dell’essere artista e che ha frequentato amicizie importanti (come quelle con Picasso, Man Ray e Sanguineti) ed Eva Sørensen, introdotta nel mondo dell’arte italiano grazie alla profonda amicizia che l’ha legata a Piero Manzoni e alla quale fu dedicato l’intero padiglione danese della Biennale di Venezia del 1982.
Andi Kacziba, invece, e' la giovane scommessa di questa esposizione. Andi si avvicina al mondo della moda sia come modella sia come fotografa e questa collisione le offre degli spunti di riflessione sulla donna - la bulimia, l’anoressia e tutte le altre conflittualita' corpo/mente legate all’immagine – e rende la sua ricerca artistica - realizzata con la tecnica dell’arazzo su fazzoletti vintage - decisamente non banale ed estremamente delicata. L'abbiamo intervistata.
Andi, esiste un'arte al femminile?
Credo che le donne percepiscano il mondo un modo diverso e per questo hanno una sensibilita' che le differenza degli uomini; cio' si rispecchia anche nelle mie opere. La mia visione parte dalla vita quotidiana, la vita della donna che sono io. Esprimo me stessa tramite la mia arte, una specie di mezzo a rappresentare quello che incastrato dentro di me, i miei pensieri, le mie riflessioni, anche le mie paure e i miei dubbi.
Quando hai sentito di volerti dedicare all’arte?
Da sempre, il mio istinto mi ha sempre portata a realizzare manufatti artistici senza alcuna finalita' pratica: da bambina raccoglievo un una cassetta dei pezzi di stoffa cuciti insieme da me.
Come definiresti il tuo lavoro artistico?
Sono come Penelope, tesso ogni giorno ma invece di disfare i miei arazzi di notte, li trasformo in vere sculture tridimensionali: del resto, e' la materia in generale che mi appassiona: da due anni lavoro unendo i miei arazzi anche con pezzi di ceramica raku che io stessa realizzo.
La tua e' una arte intimista, piena di simboli, quali sono le tue fonti d’ispirazione?
Non so se sono un’artista intimista; mi guardo intorno e le mie opere parlano della nostra societa', non solo di me. Detto ciò il mondo in cui ho vissuto, la moda, mi ha segnato irrimediabilmente. Ho visto tante ragazze distruggersi a causa di bulimia e anoressia per l’incapacita' di accettarsi.
C’e' un artista a cui sei legata particolarmente?
Mi affascinano più degli artisti, le loro vite. Sono tante le artiste che hanno fatto rinunce, dedicando la loro vita all’arte, pur di lasciare un’impronta. Amo i lavori di Louise Bourgeoise, Carol Rama, Magdalena Abakanowicz e Eva Sørensen.
A proposito, come concili l’essere donna e l’essere artista?
Che domanda difficile. Le mie “maestre” molte volte hanno sacrificato e rinunciato, io pero' combatto per essere una donna normale e un’artista.
Nell’universo contemporaneo cosa influenza di più la tua arte (gesti, segni urbani)?
Mi interessa l’attualita', tutta: dall’aumentare dei crimini contro le donne, all’infertilita', alla sostanziali diversita' tra uomo e donna.
Cos’è l’arte per te?
Ogni uno di noi sa che non vivra' per sempre. L’arte ci aiuta a proiettare qualcosa di noi nel futuro, a chi verra' dopo di noi. L’arte per me e' quindi speranza.
Come rappresenti nelle tue opere la condizione della donna in questo periodo storico?
Rimango sempre colpita dalle notizie di cronaca, quante donne in Italia vengono uccise in ogni anno? Ogni giorno? Con i miei lavori parlo spesso di questa violenza, che si staglia di fronte a noi, senza che noi possiamo affrontarla o fermarla. Le mie opere sono spesso rosse come il sangue, rappresento gli organi umani sanguinolenti o già morti.
Quali saranno i tuoi prossimi progetti?
Il 2015 sara' per me un’anno indimenticabile. Appena inaugurato una mostra collettiva alla Galleria De Chirico con altre 9 artiste fantastiche! Da Carol Rama a Elisabeth Scherffig. Da domani saro' in mostra a Parma all’interno della importante mostra collettiva MATER fino a giugno. Sto gia' lavorando pero' alla mia personale di novembre allo Studio Museo Francesco Messina di Milano e ha due collettive dell’associazione cramum (a maggio a Milano, mentre a ottobre a Budapest)
How to: An art of one's own - Spazio Raffaella De Chirico Arte Contemporanea dal 5 marzo al 12 aprile 2015.
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