JULIET ART MAGAZINE | L'inconscio ricucito | Nico Mingozzi
14/06/2015In un mondo in cui l’avvento del digitale ha cambiato profondamente il mondo dell’arte segnando un bivio nell’accettazione o meno delle nuove possibilità offerte dallo strumento, Nico Mingozzi (Ferrara – 1976), pittore di formazione, affascina l’osservatore con i suoi lavori perturbanti, recentemente presentati in occasione della mostra Unbelivable Monsters, presso la Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea di Torino.
Molti sono gli spunti di riflessione offerti dal suo modo d’intervenire sulle fotografie e cartoline d’epoca collezionate negli anni. Volti, identità del secolo ormai trascorso sottratte all’oblio della memoria e ricostruite ricalcando i passi del motivo iconografico della Danza Macabra, interpretato in chiave contemporanea. Se il significante rimanda al tema della morte, al memento mori, il significato – attraverso l’atto creativo dell’artista – rimanda al contraltare offerto dal motivo della vita: il silenzio della morte richiama ineluttabilmente il suono della vita. Questa prende le mosse dal processo di decostruzione dell’immagine e dalla successiva trasformazione, destando solo in tal modo l’attenzione dell’osservatore.
Identità “rigenerate” attraverso il segno aspro del pittore che come un demiurgo ne plasma una nuova identità. Evidenti segni metallici tracciano il processo della ricomposizione, che in alcuni casi risente dell’impostazione pittorica tradizionale nell’adozione della forma del trittico o del polittico, a cui il pittore alterna interventi diretti attraverso segni, forme tracciate a deturparne il volto, spesso cancellandolo.
Abbandonando il mondo del ricordo e della rigida ipocrisia della messa in posa, le figure così trasformate si fanno veicolo di un’indagine intima dell’uomo contemporaneo. Il frammento, attraverso cui l’uomo del secolo scorso esprimeva la propria identità, viene “ricucito” manifestando esplicitamente il contenuto psichico prima celato e dichiarando l’aspetto grottesco che tale ricomposizione desta.
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